domenica, giugno 20, 2010

Decadentismi - Esotismi. Giacomo Puccini "Madama Butterfly"

Giacomo Puccini "Madama Butterfly" finale atto I




Pinkerton
Bimba dagli occhi pieni di malìa
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli.

Butterfly
Somiglio
la Dea della luna,
la piccola Dea della luna che scende
la notte dal ponte del ciel.

Pinkerton
E affascina i cuori...

Butterfly
E li prende,
e li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca
negli alti reami,

Pinkerton
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella Dea le parole
che appagan gli ardenti desir?

Butterfly
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir,
per tema d'averne a morir!

Pinkerton
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.

Butterfly
Pensavo: se qualcuno mi volesse...


Pinkerton
Perchè t'interrompi?

Butterfly
...pensavo: se qualcuno mi volesse
forse lo sposerei per qualche tempo.
Fu allora che il nakodo
le vostre nozze ci propose.
Ma, vi dico in verità,
a tutta prima le propose invano.
Un uomo americano!
Un barbaro! una vespa!
Scusate, non sapevo...

Pinkerton
Amor mio dolce! E poi?..
Racconta...

Butterfly
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto.
Siete
alto, forte. Ridete
con modi si palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta,
or son contenta.

Butterfly
Vogliatemi bene,
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene,
vogliatemi bene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
del mare.

Pinkerton
Dammi ch'io baci le tue mani care.
Mia Butterfly! come t'han ben nomata
tenue farfalla...

Butterfly
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom,
ogni farfarla
da uno spillo è trafitta
ed in tavola infitta!..

Pinkerton
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perchè?
Perchè non fugga più.
Io t'ho ghermita...
Ti serro palpitante.
Sei mia.

Butterfly
Sì, per la vita.

Pinkerton
Vieni, vieni...
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly
Ah! Dolce notte!..

Pinkerton
Vieni, vieni...

Butterfly
Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
Pinkerton
È notte serena!
Ah! vieni, vieni.
È notte serena!..
Guarda dorme ogni cosa!

Butterfly
Dolce notte! Quante stelle!

Pinkerton
Vieni, vieni!

Butterfly
Non le vidi mai sì belle!

Pinkerton
Vieni, vieni!

Butterfly
Trema, brilla ogni favilla

Pinkerton
Vien, sei mia!...

Butterfly
col baglior d'una pupilla. Oh!
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardar!
pei firmamenti,
via pei lidi, via pel mare...

Pinkerton
Via l'angoscia dal tuo cor!
Io ti serro palpitante.
Sei mia.
Vien, vien sei mia
ah! vieni, guarda:
dorme ogni cosa!..
Ti serro palpitante.
Ah, vien!

Butterfly
quanti, quanti fiammei sguardi,
quanti sguardi
pieni d'ineffabile languor!

Pinkerton
Ah! vieni, vieni!
Butterfly
Ah! Dolce notte!
Tutto estatico d'amor
ride il ciel!
Pinkerton
Ah! vien, ah! vien, sei mia!
ah! vien!

venerdì, giugno 18, 2010

Romanticismo italiano. Giuseppe Verdi "La Traviata"

Giuseppe Verdi "La Traviata" - duetto Giorgio Germont, Violetta        
(video con Anna Moffo) parte prima
(video con Anna Moffo) parte seconda
GERMONT                                                       
Madamigella Valery?
VIOLETTA
Son io.
GERMONT
D'Alfredo il padre in me vedete!
VIOLETTA
(Sorpresa, gli accenna di sedere.)
Voi!
GERMONT
(sedendo)
Si', dell'incauto, che a ruina corre,
Ammaliato da voi.
VIOLETTA
(alzandosi risentita)
Donna son io, signore, ed in mia casa;
Ch'io vi lasci assentite,
Piu' per voi che per me.
(per uscire)
GERMONT
(Quai modi!) Pure
VIOLETTA
Tratto in error voi foste.
(Toma a sedere.)
GERMONT
De' suoi beni
Dono vuol farvi
VIOLETTA
Non l'oso' finora
Rifiuterei.
GERMONT
(guardandosi intorno)
Pur tanto lusso
VIOLETTA
A tutti
E' mistero quest'atto
A voi nol sia.
(Gli da' le carte.)
GERMONT
(dopo averle scorse coll'occhio)
Ciel! che discopro!
D'ogni vostro avere
Or volete spogliarvi?
Ah, il passato perche', perche' v'accusa?
VIOLETTA
Piu' non esiste or amo Alfredo, e Dio
Lo cancello' col pentimento mio.
GERMONT
Nobili sensi invero!
VIOLETTA
Oh, come dolce
Mi suona il vostro accento!
GERMONT
Ed a tai sensi
Un sacrificio chieggo
VIOLETTA
Ah no, tacete
Terribil cosa chiedereste certo
Il previdi v'attesi era felice
Troppo
GERMONT
D'Alfredo il padre
La sorte, l'avvenir domanda or qui
De' suoi due figli.
VIOLETTA
Di due figli!
GERMONT
Si'.
Pura siccome un angelo
Iddio mi die' una figlia;
Se Alfredo nega riedere
In seno alla famiglia,
L'amato e amante giovane,
Cui sposa andar dovea,
Or si ricusa al vincolo
Che lieti ne rendea
Deh, non mutate in triboli
Le rose dell'amor.
Ai preghi miei resistere
Non voglia il vostro cor.
VIOLETTA
Ah, comprendo dovro' per alcun tempo
Da Alfredo allontanarmi doloroso
Fora per me pur
GERMONT
Non e' cio' che chiedo.
VIOLETTA
Cielo, che piu' cercate? offersi assai!
GERMONT
Pur non basta
VIOLETTA
Volete che per sempre a lui rinunzi?
GERMONT
E' d'uopo!
VIOLETTA
Ah, no giammai!
Non sapete quale affetto
Vivo, immenso m'arda in petto?
Che ne' amici, ne' parenti
Io non conto tra i viventi?
E che Alfredo m'ha giurato
Che in lui tutto io trovero'?
Non sapete che colpita
D'altro morbo e' la mia vita?
Che gia' presso il fin ne vedo?
Ch'io mi separi da Alfredo?
Ah, il supplizio e' si spietato,
Che morir preferiro'.
GERMONT
E' grave il sacrifizio,
Ma pur tranquilla udite
Bella voi siete e giovane Col tempo
VIOLETTA
Ah, piu' non dite
V'intendo m'e' impossibile
Lui solo amar vogl'io.
GERMONT
Sia pure ma volubile
Sovente e' l'uom
VIOLETTA
Gran Dio!
GERMONT
Un di', quando le veneri
Il tempo avra' fugate,
Fia presto il tedio a sorgere
Che sara' allor? pensate
Per voi non avran balsamo
I piu' soavi affetti
Poiche' dal ciel non furono
Tai nodi benedetti.
VIOLETTA
E' vero!
GERMONT
Ah, dunque sperdasi
Tal sogno seduttore
Siate di mia famiglia
L'angiol consolatore
Violetta, deh, pensateci,
Ne siete in tempo ancor.
E' Dio che ispira, o giovine
Tai detti a un genitor.
VIOLETTA
(con estremo dolore)
(Cosi' alla misera - ch'e' un di' caduta,
Di piu' risorgere - speranza e' muta!
Se pur beneficio - le indulga Iddio,
L'uomo implacabile - per lei sara'.)
(a Germont, piangendo)
Dite alla giovine - si' bella e pura
Ch'avvi una vittima - della sventura,
Cui resta un unico - raggio di bene
Che a lei il sacrifica - e che morra'!
GERMONT
Si', piangi, o misera - supremo, il veggo,
E' il sacrificio - ch'ora io ti chieggo.
Sento nell'anima - gia' le tue pene;
Coraggio e il nobile - cor vincera'.
(Silenzio.)
VIOLETTA
Or imponete.
GERMONT
Non amarlo ditegli.
VIOLETTA
Nol credera'.
GERMONT
Partite.
VIOLETTA
Seguirammi.
GERMONT
Allor
VIOLETTA
Qual figlia m'abbracciate forte
Cosi' saro'.
(S'abbracciano.)
Tra breve ei vi fia reso,
Ma afflitto oltre ogni dire. A suo conforto
Di cola' volerete.
(Indicandogli il giardino, va per scrivere.)
GERMONT
Che pensate?
VIOLETTA
Sapendol, v'opporreste al pensier mio.
GERMONT
Generosa! e per voi che far poss'io?
VIOLETTA
(tornando a lui)
Morro'! la mia memoria
Non fia ch'ei maledica,
Se le mie pene orribili
Vi sia chi almen gli dica.
GERMONT
No, generosa, vivere,
E lieta voi dovrete,
Merce' di queste lagrime
Dal cielo un giorno avrete.
VIOLETTA
Conosca il sacrifizio
Ch'io consumai d'amor
Che sara' suo fin l'ultimo
Sospiro del mio cor.
GERMONT
Premiato il sacrifizio
Sara' del vostro amor;
D'un opra cosi' nobile
Sarete fiera allor.
VIOLETTA
Qui giunge alcun: partite!
GERMONT
Ah, grato v'e' il cor mio!
VIOLETTA
Non ci vedrem piu' forse.
(S'abbracciano.)
A DUE
Siate felice Addio!
(Germont esce per la porta del giardino.)